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  • Il Sindaco di Pantelleria S. Gabriele
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Documento strategico finalizzato al rilancio dell'Agricoltura pantesca e del suo contesto territoriale

La viticoltura eroica di montagna e delle isole una risorsa per la creazione di reddito e per la tutela del paesaggio

(giornata-incontro con il Ministro dell’Agricoltura “Luca Zaia”)

01- 02 Settembre 2009

 

L’ isola è un territorio la cui identità è stata determinata da due grandi forze sovrapposte e complementari: il lavoro del “vulcano”, che ha generato una terra fertilissima, strutturalmente e morfologicamente complessa, e il lavoro di organico adattamento delle risorse naturali alle necessità agricole, durato millenni e prodotto dagli uomini che questo territorio hanno abitato lungo la Storia. Il risultato è un luogo unico, di interesse eccezionale. Ma tale unicità è una condizione che rischia di essere perduta.

La consapevolezza della “salvaguardia” di questo luogo unico non può tradursi in una sterile mummificazione di ciò che natura e storia hanno fatto evolvere fino ai nostri giorni. Le esigenze della comunità locale, al giorno d’oggi, devono essere condizione determinante dell’evoluzione del sistema territoriale. Lo sviluppo sostenibile, infatti, passa attraverso un utilizzo appropriato delle risorse e una gestione del territorio in chiave moderna e innovativa.

Pantelleria ospita ambienti di eccezionale valore naturalistico-paesaggistico; nel cercare di attuare un' adeguata tutela, negli ultimi decenni la Regione Sicilia, lo Stato e l’Unione Europea hanno istituito o promosso molteplici strumenti di salvaguardia, di valorizzazione e di sviluppo:

 

  • La Riserva Naturale Orientata regionale,
  • Il Piano Territoriale Paesistico regionale,
  • La Rete Natura 2000 (Siti di Interesse Comunitario – Zone di Protezione Speciale)
  • L’istituendo Parco regionale Archeologico Isola di Pantelleria,
  • L’Area Marina Protetta in corso di istituzione

 

L’obiettivo strategico di questi strumenti di tutela dovrebbe essere la promozione e l’incentivazione di iniziative economiche per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio ambientale e culturale di Pantelleria. Ad oggi, però,  l’incontro del cittadino con questi strumenti, che non interagisco tra loro in modo complementare ed integrato, si è ridotto a rigorosi, e talora poco comprensibili, proibizioni.

Realizzare un modello di sviluppo sostenibile su un territorio come l’Isola di     Pantelleria, agricolo e con una forte vocazione di turismo sostenibile, suggerisce di concepire le aree protette sempre più come un sistema di beni agro-ambientali da gestire in modo integrato.

A fronte della non concertazione degli strumenti di gestione territoriale, dei soggetti istituzionali e delle relative competenze, la soluzione di un Parco Nazionale intrinsecamente a sfondo agricolo, che porti ad unitarietà il sistema vincolistico con un governo di regole unitarie per il territorio,  oggi rappresenta  la soluzione più razionale agli obiettivi di conservazione e sviluppo sentiti dalla comunità isolana.

La sua istituzione consentirebbe di pensare strumenti e modalità con cui affrontare lo sviluppo agricolo, artigianale e turistico, la gestione integrata e la tutela e la valorizzazione delle eccellenze ambientali e paesaggistiche, in modo nuovo, con un approccio “di sistema”, che dia risposte sia alla domanda pubblica di servizi ambientali che alle istanze e alle aspettative dei settori produttivi.

In tale quadro, l’agricoltura costituisce il tema centrale nella strategia di sviluppo dell’Isola:

 

  • il paesaggio agrario costituisce il più significativo oggetto di attrazione turistica;
  • la qualità e la tipicità dei prodotti (viticoltura, olivicoltura e cappericoltura) sono il valore aggiunto.

 

Salvaguardare l’agricoltura equivale a salvare il paesaggio di un territorio, indi la necessità di concedere la possibilità agli agricoltori l’ottenimento di incentivi ambientali nei termini di una compensazione di recupero “ambientale produttivo” remunerativa sia sul piano del recupero e valorizzazione dei terrazzamenti che dei dammusi.

Pantelleria, nel panorama dei territori delle Isole Minori, rappresenta la più significativa espressione di sistema produttivo agricolo.

La nostra adesione al Cervim (Centro di Ricerca, studi e valorizzazione per la viticultura montana e delle isole minori), giusta delibera n.139 del 31/08/2009, possa rappresentare un auspicio per un lavoro di concertazione tra una politica di sostegno comunitario e i territori che il Cervim rappresenta, con l’attuazione di misure specifiche e conformi alle esigenze territoriali.

 

In un territorio vitivinicolo come quello di questa isola, ogni bottiglia di vino rappresenta la gente, i valori e le tradizioni imperdibili di chi vi abita ed vi ha abitato; ogni bottiglia ha in se i colori, gli aromi ed i profumi irripetibili che scaturiscono dal suolo, dal clima e dai suoi incantevoli paesaggi.

Il vino di Pantelleria (Passito e Moscato) non può e non deve essere sminuito nel suo valore intrinseco nè deprezzato da una politica della produzione di massa.

Infatti, solo prodotti di altissima qualità saranno in grado di assicurare una  congrua remunerazione che consentirebbe al viticoltore pantesco di non abbandonare      i propri vigneti.

La forza della viticoltura di Pantelleria è la sua tipicità e la peculiarità della sua uva Zibibbo che coniugate ad un’oculata e corretta gestione della filiera di trasformazione possono gratificare economicamente i viticoltori  ed orientarli affinché raggiungano una alta qualità del loro prodotto in modo da consentire la difesa e la tutela del paesaggio agrario.

Pertanto, qualsiasi proposta che non abbia come obiettivo il miglioramento qualitativo della produzione vitivinicola non tutela nè i viticoltori di Pantelleria nè la produzione enologica dell’isola: favorirebbe solo gli interessi economici di pochi vinificatori.

Infatti, diminuendo il quantitativo d’uva per ogni litro di prodotto, l’unico interesse  garantito sarebbe quello dei produttori di liquoroso; si  otterrebbe, con le stesse quantità d’uva, un maggiore numero di bottiglie, a discapito della qualità della produzione ed inevitabilmente con ricadute non positive relativamente alla remunerabilità dell'uva e quindi del viticoltore.

In tal senso, appare ancor più auspicabile un processo di revisione dell’attuale disciplinare, affinchè si possano creare le necessarie condizioni di chiarezza, tra prodotti liquorosi e vini naturali dolci, e favorire, attraverso un processo di condivisione di tutta la filiera produttiva, la costituzione di una D.O.C., esclusivamente per il “Passito” di Pantelleria, vera eccellenza della produzione enologica della nostra Isola.

Pertanto, si esprime per le sopra esposte motivazioni, il più fermo disappunto nei confronti della proposta di modifica del Disciplinare vigente, nei termini in cui risulta avanzata dal  “Consorzio  Volontario per la Tutela e la valorizzazione dei vini DOC di Pantelleria ” non contenente alcuna previsione di tutela in favore dei piccoli viticoltori. Inoltre si sottolinea il più fermo disappunto con la proposta del “Progetto DOC Sicilia” avanzata dall’Assessorato Regionale che porterebbe ad un' ulteriore dequalifica del prodotto         vitivinicolo di questo lembo di terra.

Il concetto di denominazione d’origine controllata esprime il nome geografico di una ristretta zona viticola particolarmente vocata con particolari caratteristiche di “terroir”. Con il termine “terroir” s’intende la perfetta interazione tra le condizioni climatiche della singola zona, le caratteristiche pedologiche locali ed il comportamento del vitigno coltivato in quell’ambiente. La Sicilia è un continente vinicolo, si vendemmia dai primi di Agosto nelle zone calde ed assolate del trapanese, fino a fine Novembre nelle zone più alte e fredde dell’Etna, quindi in netta contraddizione con quanto il progetto DOC Sicilia, e in cui non ci sarebbe in quest’ultima ipotesi una identificazione territoriale, tanto meno  l’identificazione di una viticoltura eroica.

Concludendo, per la valorizzazione e il rilancio dell’attività agricola  si chiede di:

 

  • tenere un incontro fra il Ministro dell'Agricoltura e il Presidente della Regione e il Comune di Pantelleria affinchè si ponga in essere quanto necessario per bloccare il procedimento in atto di modifica del disciplinare;
  • riconoscere le peculiarità della viticoltura eroica nelle isole minori e nei territori montani attraverso una ripartizione comunitaria e nazionale delle risorse;
  • riconoscere la forte valenza ambientale da tutelare con interventi specifici per il recupero dei terrazzamenti, dei dammusi e della viticoltura;
  • promuovere la riorganizzazione di una nuova base sociale ampia e diffusa che rappresenti le strutture vitivinicole dell'isola;
  • effettuare una verifica ispettiva da parte del Ministero dell'Agricoltura al fine di valutare se esistano i presupposti di legge per mantenere l'attuale consorzio volontario di tutela della  DOC nonché la possibilità di  commissariamento del Consorzio Volontario di tutela del Passito;
  • chiedere alle aziende vitivinicole che attualmente sono in fase di vinificazione di svolgere una funzione sociale accogliendo, quanto possibile, il conferimento da parte dei piccoli agricoltori delle uve con la giusta remunerazione.

 

 

Approvato con delibera di giunta comunale I.E. n°140 del 02/09/2009

 

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